Questa osmiza è giunta alla terza generazione della famiglia Kocijančič. Iniziò il Signor Jože qualche decennio fa, quando la filosofia dell’osmiza era completamente diversa rispetto a quella odierna; infatti quella volta si beveva parecchio e si mangiava solo qualche uovo (sodo) e al limite un po’ di formaggio. Oggi la tendenza è praticamente contraria, ma – aggiungiamo, senza voler polemizzare, noi di Osmize.com – dovuta forse alle leggi troppo severe anche con chi apprezza gli alcolici senza però esagerare. Dopo la gestione di Jože le redini passarono direttamente al nipote Boris, il quale ci tiene a precisare che il suo pensiero è sempre rivolto al trattare bene i propri clienti, di cui alcuni abituali. Il posto è bello e tranquillo; ci sono giusto quattro tavoli all’interno, ma il pezzo forte è costituito dalla bella corte. Essendo l’apertura concentrata a primavera inoltrata, degli ombrelloni smorzano gradevolmente i raggi del Sole.
L’offerta gastronomica è ampia e prevede prosciutto crudo, arrosto, ombolo, ossocollo, pancetta, salame e luganighe (salamino piccolo). Diversi anche i sottaceti, rigorosamente di propria produzione, quali peperoni, melanzane e cetrioli. A completare il menù pure olive, formaggio e uova sode. I vini sfusi corrispondono a due uvaggi, bianco (Sauvignon, Ribolla, Malvasia) e rosso (Refosco, Merlot). Altrimenti sono disponibili alcune soluzioni imbottigliate, in purezza, quali Malvasia, Refosco (poca quantità) e il Moscato dolce; infine anche un vino rosé ed un interessante spumantino – come dice il titolare – «giusto per “giocarsi” un po’!». Un aspetto molto tenero riguarda il fatto che le etichette per tutte le bottiglie sono state disegnate dalle nipotine del Signor Boris.