In attività dal 2010, questa osmiza rappresenta il coronamento di un sogno per i giovani titolari, Marco e Sonja Rebula, e le loro due bambine, Josette e Marisol.
Al centro della corte si può ammirare un caratteristico pozzo, che rappresenta un elemento simbolo di storicità del complesso in cui l'osmiza si sviluppa.
Le vigne sono di proprietà della famiglia Rebula, da mezzo secolo, dalle quali si produce la Terranella come vino rosso, ed un uvaggio di Vitovska e Malvasia come bianco. Marco e Sonja possiedono una propria stalla in cui allevano i suini, dai quali si ricavano tutti gli insaccati poi offerti agli ospiti dell’osmiza.
Molto intraprendente l’uomo di casa, che ha scelto di presentare il prosciutto disossato, piuttosto che quello tradizionale, per la stagionatura inferiore.
La scelta è molto varia: oltre ai consueti salame, ombolo, prosciutto arrosto ed ossocollo, la pancetta, oltre a quella classica, può essere servita anche nelle “versioni” arrosta o arrotolata, quest’ultima condita con una spezia “segreta”. Si può trovare anche il sottogola, prelibatezza di poche osmize sul Carso.
Il menu ad ogni modo riserva ancora qualche sorpresa, sia per le verdure sott'olio e sott'aceto, personalmente prodotte, che per i formaggi, latteria e stagionato.
E' fortemente consigliato l'assaggio dei particolarissimi gnocchi di patate con l’albicocca (solamente nel periodo dell'osmiza a luglio), non con la marmellata ma proprio con il frutto intero!
Marco e Sonja hanno desiderato dare un’impronta personale alla loro osmiza, utilizzando come colore dominante il verde, il quale li rappresenta, perché è un colore rilassante, che favorisce la riflessione e la calma, ed infine è anche il simbolo dell'amore.
Tutte le panche, tavoli, brocche, bicchieri, taglieri, posaceneri e le frasche sono personalizzate con una “R” che indica l’iniziale della famiglia – Rebula.