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Osmiza Succi Maria

040 281153
Le date di apertura sono soggette a variazioni. Vi consigliamo di contattare l'osmiza per verificarne l'apertura

L’attuale titolare di questa osmiza è la Signora Maria Succi, anche se le origini
dell’attività si rimandano al marito, Dario Mohorovičič, e più precisamente ai suoi
genitori. Si viveva ancora sotto il regime fascista, quindi parliamo dei primi anni ’40,
quando si ricorda la prima apertura dell’osmiza, anche se non nella medesima casa
dove si trova oggi, bensì più in alto nel paese, al civico 65 di San Giuseppe della
Chiusa. Allo stesso periodo si riconduce la nascita del summenzionato figlio Dario,
nel 1945 precisamente. Per vari motivi si interruppe l’esercizio un paio di volte, e
la scelta di chiudere i battenti fu forzata a fine anni ’80, quando l’oidio – malattia
delle piante nota comunemente anche come “Mal Bianco” – decimò la produzione
della famiglia, costringendola alla drastica scelta. Poi una sorta di svolta si ebbe in
corrispondenza del pensionamento di Dario, persona che non lavorando più non
accettava di starsene senza svolgere qualcosa di concreto. Probabilmente per una
sua innata passione, decise di dedicarsi intensamente alla campagna; ma ottenendo
dai nuovi impianti una quantità di vino nettamente superiore alle esigenze familiari,
l’esperienza legata alla gestione di un’osmiza lo portò a rimettersi in gioco proprio
in questo campo. Inizialmente rimase un po’ spiazzato in quanto, contrariamente
al passato, ora vigeva l’obbligo di possedere anche dei propri suini, ma Dario e
moglie non demorsero e si rimboccarono le maniche, adibendo appositamente
all’allevamento la stalla già preesistente nelle pertinenze dei Mohorovičič-Succi. La
Signora Maria inoltre ci tiene ad evidenziare come queste bestie siano trattate molto
bene!
Dopo il cenno storico passiamo ad un aspetto in un certo senso più “materiale”. Il
vino bianco è un uvaggio a prevalenza Vitovska con qualche percentuale di Malvasia
e Sauvignon; il rosso invece è un Refosco, con lieve richiamo al Terrano. Gli
insaccati sono quelli noti (vedi prosciutto cotto, crudo, ombolo, ossocollo, pancetta
e salsicce) ed i formaggi, piuttosto consueto nelle osmize, provengono da aziende
agricole locali. Ad ampliare la scelta anche i sottaceti quali olive, cetrioli, peperoni ed
infine, nonostante lo strazio di galline ad opera di animali selvatici (si pensa a poiane
e volpi), le uova di casa, servite sode.
L’ambiente in questa osmiza è veramente molto familiare e quindi un posto molto
indicato per passare una bella e tranquilla serata all’aria aperta magari sotto un cielo
stellato, visto che solitamente il periodo di apertura è concentrato nel mite mese di
giugno.

Date di apertura:

In attesa di comunicazione.
Per comunicare le date di apertura e chiusura clicca qui

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