Entrando in questa osmiza, sulla parete a sinistra, al lato opposto rispetto al bancone, si potrà notare una foto risalente ai primi anni ’90, in cui spiccano le magliette che gli amici avevano realizzato in onore dei titolari. Il testo sulle T-shirt cita il motto: “LA DE LEGHISSA”.

Allorché ci sorge qualche dubbio in quanto sul quotidiano Primorski Dnevnik avevamo trovato l’indicazione di questa come osmiza “LEGIŠA”, e non Leghissa! Ma il mistero è presto svelato, infatti per mera casualità i cognomi dell’attuale titolare Nadja “Legiša” e del marito – suo predecessore – Walter “Leghissa”, soprattutto con la pronuncia triestina, foneticamente corrispondono.
Nella summenzionata immagine d’epoca si potrà anche notare, decentrata sulla destra, una cabinetta di latta che ospitava il primo telefono del paese; e questo ci rimanda ad un cenno storico sull’osmiza, la quale vanta l’onore di esser stata una delle prime del paese di Medeazza, fondata ancora dai nonni di Walter.

Ma torniamo al telefono, che fu installato a quel tempo per esigenze militari, quando nel secondo dopoguerra i “cerini” – ovvero i soldati del corpo di polizia costituito dal Governo Militare Alleato – avevano utilizzato come base strategica proprio la casa dei Leghissa.
Oltre ai soliti, ma sempre apprezzati salumi (tra cui menzioniamo, ad esempio, il prosciutto arrosto col kren, il salame ed il lardo piccante), volendo citare qualche particolarità gastronomica dalla Signora Nadja si potrà gustare l’uovo nella salsa di Terrano, con ricetta rigorosamente segreta! Questo era uno spuntino energetico per i contadini che si accingevano al duro lavoro nei campi.

Ad integrare l’offerta anche il formaggio con l’olio di oliva ed un po’ di origano per esaltarne il sapore, dei sott’aceti e sott’oli, ed infine – per ben concludere il pasto – una bella fetta di strudel di mele piuttosto che di ricotta!