Franc Fabec è molto conosciuto nell’ambiente, non solo come titolare di un’osmiza a Malchina, ma anche quale presidente dell’Associazione Agricoltori, sita in Via Cicerone a Trieste. Come ricorda il padre Franco, l’avventura dell’osmiza incominciò a tutti gli effetti nel 1994, da un maiale di nome Primos.

Ad essere sinceri, le basi le gettò proprio Franco or sono trent’anni fa, quando acquistò delle vigne a Ceroglie; fu un precursore nella sua famiglia, la quale non aveva tradizioni contadine. Successivamente quasi automatica fu la decisione di aprire l’osmiza, adibendo opportunamente quella che era stata la casa natia della mamma; indispensabile fu anche l’apporto dello Zio Pepi, il quale sapeva lavorare il vino.

Continua il Sig. Franco: «Poi con qualche “dritta” e fantasie siamo arrivati dove ci troviamo oggi.» Oggi ad aiutare Franc, oltre al padre, c'è anche il fratello Tomaš; ad ogni apertura i Fabec ospitano nella loro casa qualche mostra di artisti locali.

Simpatica l’idea delle “lezioni di lingua” con delle tabelle affisse internamente, per chiedere in sloveno un bicchiere di vino piuttosto che il nome dei vari salumi. Tra questi troviamo il prosciutto crudo, la spalletta e pancetta arroste, l’ombolo servito con la rucola, ossocollo, salame, soppressa e salsicce.

Come “extra” c’è il formaggio che proviene dall’azienda agricola Pernarcich di Visogliano oppure, negli ultimi anni e previa disponibilità, anche dolci quali strudel di mele, crostata, palačinke con marmellata di casa. Chiudendo con i vini, il bianco è un uvaggio a base Malvasia, invece il rosso è un classico dell’altopiano, il Terrano.